di Mauro Buccarello e Mauro Seminara
Sono arrivati ieri sera, quando il sole stava per immergersi nel mare di Lampedusa, i 22 tunisini che in completa autonomia ed assoluto dispregio dei controlli di frontiera sempre più serrati ad opera di Frontex (l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne europee) hanno raggiunto la costa della maggiore delle Pelagie in immediata prossimità dell’Isola dei Conigli. Tra le persone migranti approdate sull’isola c’erano anche 11 minori ed una donna. Il dispositivo che si attiva in caso di sbarchi di migranti li ha raggiunti sul ciglio della strada che conduce alla località Capo Ponente e li sono stati contati, visitati per il consueto triage svolto dall’ASP di Palermo e poi presi a bordo dei mezzi dell’ente gestore del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) che li ha accompagnati in struttura.
Lampedusa è attualmente scoperta da “nave quarantena” e anche gli ultimi arrivati rimarranno probabilmente vari giorni presso la struttura di prima accoglienza di contrada Imbriacola. Nel frattempo però si sta ripopolando l’assetto aeronavale che nel periodo di maggiori sbarchi stanzia sull’isola. Tra questi anche il lungo e velocissimo motoscafo che sotto l’egida di Frontex opera pattugliamenti intorno all’isola, privo di visibili tratti identificativi e con codice di registro navale appena visibile a patto che la direzione della luce sia favorevole. Unico dettaglio il bandierino, in formato vecchie foto 10×15 o giù di lì, che fa sapere essere uno scafo olandese. Poco o nulla si conosce invece dell’equipaggio, tranne che, come annunciato in una recente intervista rilasciata alla stampa dal direttore di Frontex, a breve potrebbero avere anche armi in dotazione.
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