di Mauro Seminara
L’ultimo dei sei salvataggi nel Mediterraneo centrale la nave “Sea Watch 4” lo aveva effettuato il primo maggio mettendo al sicuro gli ultimi 51 naufraghi della propria missione. A bordo, dopo l’ultimo intervento, tre giorni addietro, c’erano 455 persone che si erano lasciate alle spalle la Libia e rischiavano di morire in mare – come centinaia nelle ultime settimane – sperando di non morire in Libia. La nave della Ong tedesca aveva poi lasciato l’area SAR più letale al mondo, con il ponte gremito di naufraghi, quando l’ondata migratoria si stava esaurendo e una perturbazione si apprestava a raggiungere il Mediterraneo centrale. Durante la navigazione in direzione nord la nave umanitaria si era anche dovuta riparare dalle raffiche di vento e dal moto ondoso chiedendo autorizzazione al ridosso davanti il porto di Lampedusa. Autorizzazione concessa dalla Capitaneria di Porto che ha permesso alla Sea Watch 4 di risparmiare ai già provati profughi il vento teso proveniente da nordovest.
Dopo la sosta pelagica la Sea Watch 4 ha ripreso la navigazione e tra le autorità nazionali cui era stato chiesto un place of safety (luogo sicuro di sbarco per naufraghi soccorsi in mare) è stata l’Italia a concedere un “porto di sbarco”. Il porto assegnato è quello di Trapani, dove la nave è arrivata stamattina come da indicazione dell’autorità marittima italiana. L’arrivo, come da programmazione portuale, questa mattina alle sei. Ad attenderla c’era intanto la nave quarantena “Splendid”, una delle sei attualmente operative per le quarantene preventive dei migranti. La “GNV Allegra” si trova a Lampedusa, dove sta imbarcando persone approdate nella recente massiccia ondata migratoria che ha interessato l’isola. La “Excellent” si trova invece ad Augusta, dove ha preso a bordo i naufraghi sbarcati dall’altra nave Ong che ha operato nei giorni scorsi salvataggi nel Mediterraneo centrale, la Ocean Viking. A Trapani le operazioni si prevedono lunghe, con la consueta procedura dell’USMAF che dovrà effettuare i tamponi rapidi per Covid-19 a 455 persone prima di farle sbarcare sul molo dal quale poi accederanno, previo perquisizione e controlli di rito, sulla nave quarantena che li ospiterà per almeno quattordici giorni.
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