di Mauro Seminara
Dal primo maggio al 30 settembre, 36 mila euro al giorno di solo noleggio nave, cui si aggiungono i costi per il sostentamento con 25 euro giornaliere per ogni singolo migrante. A fare il pieno, aggiudicandosi questa nuova commessa di cinque mesi, è sempre Grandi Navi Veloci che già impegnata con le proprie navi in servizio “navi quarantena” dalla primavera 2020, mette in cassa un appalto che gli potrebbe valere oltre i 35 milioni di euro per le 5 navi ancora noleggiate con bando del Ministero dei Trasporti. Questa milionaria situazione sanitaria, voluta per tutelare la popolazione residente in Italia dalla epidemia di Covid-19 che potrebbe arrivare anche con migranti contagiati, viene poi smentita nella sua validità scientifica da due fatti oggettivi. Uno riguarda il dopo isolamento a bordo delle costose navi, che dura solitamente 14 giorni o anche qualcuno in più e che, come già documentato, si conclude spesso con un cosiddetto “foglio di via” firmato dal questore con cui si invitano le persone migranti irregolari ad abbandonare il territorio a proprie spese pur sapendo che non lo faranno – non lo possono fare – e che diverranno così dei fantasmi anche dal punto di vista sanitario. In caso di contagio, anche se scoprissero di essere positivi al Covid-19 o ne avessero il sospetto, certo non si recherebbero in un ospedale Covid. Il secondo motivo si è visto fino a questa mattina a Lampedusa, dove circa 200 persone sono state fatte salire sulla nave traghetto di linea che collega le Pelagie a Porto Empedocle. Qualunque sia la destinazione dopo lo sbarco nel porto agrigentino, l’utilità della “nave quarantena” è già venuta meno per via del trasferimento con la nave traghetto che prendono turisti e residenti delle isole Pelagie.
Le navi quarantena sembrano quindi utili come le sedie singole su rotelle per le scuole o i sistemi anti-abbandono per i bambini in auto. A questo enorme dispendio di risorse pubbliche, impiegate a discapito di ristrutturazioni di strutture per la prima accoglienza – come quella di Lampedusa, andata in tilt con un solo giorno di sbarchi – ed anche per la cosiddetta “seconda”, si nota anche la gestione logistica prevalentemente poco utile delle navi in questione. Mentre i velivoli di Frontex avvistavano i barconi ed i maxi barconi diretti a Lampedusa, le navi quarantena da 36 mila euro al giorno più spese accessorie restavano ben lontane dalle Pelagie. Tra l’altro, non disponendo Lampedusa di un Pronto Soccorso, una volta imbarcati i migranti da isolare le navi si devono spostare vicino ad un porto che ha a breve distanza un ospedale e tutto il necessario per la sorveglianza, le forniture alimentari e quelle sanitarie.
Lampedusa è stata raggiunta questa mattina da due navi quarantena, la Splendid e la Azzurra. La prima ha attraccato questa mattina allo scalo alternativo dell’isola, in località Cala Pisana, e mentre circa duecento migranti appena approdati venivano imbarcati sulla nave traghetto, la nave quarantena Splendid si preparava a prenderne a bordo circa 400. Poi è stata la volta della Azzurra per un altro lunghissimo giro di imbarchi finalizzati all’isolamento preventivo a bordo. Stando al bando del Ministero dei Trasporti, contando quindi una media di circa 500 persone migranti da isolare su ogni nave, con le 2.010 persone sbarcate nella giornata di ieri a Lampedusa si immobilizzano quattro navi per due settimane. Ci si chiede a questo punto cosa intenda fare il Governo italiano dopo che con i tre sbarchi di oggi si è già teoricamente riempita anche la quinta nave da 36 mila euro al giorno. Gli ultimi arrivati, in data odierna, 10 maggio, a Lampedusa, sono infatti tre barconi con rispettivamente 101, 95 e 97 persone a bordo che si uniscono alle 2.010 di ieri. In pratica anche la quinta nave verrebbe così riempita ed immobilizzata per i prossimi 14 giorni. Fermo restando che le navi quarantena hanno un costo elevato di sangue oltre che di milioni di euro, considerando il numero di vittime che contano da inizio impiego ad oggi.