Il mandato – approvato senza voto, a norma dell’articolo 71.2 del regolamento – elaborato dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e la commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (FEMM), amplia l’ambito di applicazione della direttiva esistente, con l’obiettivo di includere fra i crimini da contrastare a livello UE anche il matrimonio forzato, l’adozione illegale, la maternità surrogata a fini di sfruttamento riproduttivo, e di fornire un migliore sostegno alle vittime.
I deputati chiedono inoltre:
– di garantire che le vittime della tratta che necessitano anche di protezione internazionale ricevano un sostegno e una protezione adeguati e che il loro diritto di asilo sia rispettato;
– di criminalizzare l’uso dei servizi forniti da una vittima della tratta;
– di introdurre sanzioni per le società condannate per tratta, ad esempio escludendole da gare d’appalto e da aiuti pubblici o sovvenzioni;
– di garantire che le vittime non siano processate per atti criminali che sono state costrette a commettere, e che ricevano sostegno indipendentemente dal fatto che cooperino o meno alle indagini;
– garantire il sostegno alle vittime con un approccio sensibile al genere, alla disabilità e ai minori e basato su un approccio intersezionale;
– garantire i diritti delle persone con disabilità e un adeguato sostegno ai minori non accompagnati.
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