Un grosso peschereccio con a bordo 426 profughi risulta essere partito dal porto libico di Abu Kammash la sera di lunedì 30 ottobre. A bordo, insieme a 400 uomini, si trovavano anche 15 donne ed 11 minori che hanno attraversato la forte perturbazione meteorologica che ha investito il Mediterraneo centrale dopo la partenza. Il barcone è stato intercettato questa notte a circa trenta miglia nautiche ovest-sudovest da Lampedusa. Probabilmente le condizioni meteo marine stavano costringendo il peschereccio verso una rotta poco sicura che gli avrebbe fatto mancare la vicina Lampedusa per affrontare il Canale di Sicilia in direzione della costa agrigentina. Hanno operato tre motovedette per trarre in salvo il gremito barcone conducendolo al porto commerciale di Lampedusa dove è stato ormeggiato pochi minuti prima delle undici di questa mattina.
Un soccorso difficile
Le motovedette CP-306 e CP-319 della Guardia Costiera, insieme alla motovedetta V-1102 della Guardia di Finanza, dopo oltre sette ore di una delicata operazione SAR (Ricerca e Soccorso) sono quindi riuscite a mettere le cime del peschereccio lungo 25 metri alle bitte del porto di Lampedusa. Tutti e 426 migranti sono stati trasferiti in breve tempo all’hotspot della maggiore delle Pelagie. Nella struttura di prima accoglienza sita in contrada Imbriacola erano presenti soltanto 9 migranti già preidentificati e fotosegnalati. Allo stato attuale, con l’arrivo in parte inatteso – visto il peggioramento delle condizioni meteo – del peschereccio, all’interno dell’hotspot sono quindi presenti 435 persone delle quali 11 sono risultate minori non accompagnati.
Trasferimenti efficienti
Nei giorni scorsi, in particolare nell’ultimo fine settimana di ottobre, si erano nuovamente intensificate le partenze di migranti dalla Libia e poi anche dalla Tunisia. L’hotspot di Lampedusa si era così di nuovo riempito oltre capienza, ma il dispositivo che opera per velocizzare procedure e trasferimenti mantiene la propria efficienza. Fatta eccezione per i 9 trattenuti per ragioni diverse da quelle della semplice prima accoglienza, gli ultimi migranti trasferiti da Lampedusa sono andati via ieri con ponti aerei e navali. Nello specifico, 180 persone sono state trasferite da Lampedusa in aereo e 275 mediante la nave traghetto di linea con cui hanno raggiunto Porto Empedocle. Appena 48 ore per fare dell’hotspot ciò che in gergo viene definito “campo zero” dopo un picco di 626 presenze.
Numeri record per il 2023
Con l’arrivo degli ultimi 426 migranti di questa mattina a Lampedusa, il dato complessivo delle persone sbarcate in Italia dalla costa nord del continente africano sale a 144.465 (144.039 alla mattina del 31 ottobre, fonte Ministero dell’Interno). Un dato prossimo al doppio di quello complessivo registrato nello stesso periodo dello scorso anno, pari a 85.282 persone sbarcate, e quasi il triplo di quello del 2021, quando alla mattina del 31 ottobre i migranti giunti sulle nostre coste erano 53.426. In crescita, anche se non proporzionale, anche il numero di minori non accompagnati che nei primi dieci mesi del 2023 arriva a 15.036 (+ 11 approdati stamane) contro i 14.044 dell’intero 2022 ed i 10.053 al 31 dicembre del 2021. Con l’intensificarsi del flusso migratorio dalla Tunisia si attestano stabili le maggiori percentuali di nazionalità di origine delle persone arrivate nel corso di quest’anno. La presenza maggiore è quella della Guinea con 17.708 persone, pari al 12% del totale. Seguono con l’11% Costa d’Avorio e Tunisia, rispettivamente con 15.797 e 15.769 persone registrate. In corso di identificazione i migranti approdati questa mattina a Lampedusa, per i quali in prima lettura sembrerebbero essere Siria, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Marocco, Palestina, Etiopia, Iraq, India le nazionalità di origine.