Il ritiro unilaterale degli Stati Uniti da trattati sulla non prolificazione bellica nucleare, dopo le accuse da parte della Federazione della Russia, ha infine prodotto l’effetto specchio con un inevitabile avvio ad una pericolosissima escalation di Missili a lungo raggio nei tubi di lancio. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti firmato il 2 novembre – per pura coincidenza il giorno della ricorrenza della commemorazione dei defunti in Italia – una legge che ritira la ratifica da parte della Russia del trattato globale che vieta i test nucleari. Un passo grave che sembra mettere la mano del Cremlino sul grilletto di una nuova generazione di missili nucleari. Dopo poco più di due settimane dalla firma per il ritiro dal trattato, la Russia ha caricato un missile balistico intercontinentale equipaggiato con il veicolo ipersonico a planata con capacità nucleare “Avangard” in un silo di lancio nel sud della Russia. A renderlo noto, prendendo con le pinze anche le immagini diffuse, è stato ieri il canale televisivo “Zvezda”, emittente a partecipazione finanziaria del ministero della Difesa russo.
Nuova corsa agli armamenti per la distruzione globale
Le immagini dell’operazione di impianto in silo di lancio diffuse dal canale televisivo russo vedono un missile ipersonico con capacità nucleare classe “Avangard”. Il sistema ipersonico Avangard era stato annunciato al mondo da Vladimir Putin nel 2018. A quel tempo il presidente russo aveva dichiarato che il nuovo sistema d’arma nucleare era una risposta allo sviluppo statunitense di una nuova generazione di armi e di un sistema di difesa missilistica statunitense che potrebbe penetrare le difese della Russia. Stati Uniti e Russia, entrambe grandi potenze nucleari con migliaia di testate, hanno entrambi espresso rammarico per la misera fine dei trattati anti proliferazione di armi nucleari. La corsa agli armamenti della Guerra Fredda che tali trattati intendevano ridurre, con il rischio di una guerra nucleare, è pienamente ripartita e adesso Stati Uniti, Russia e Cina stanno sviluppando nuovi sistemi d’arma a testata nucleare. Sul piano dello sviluppo di nuove tecnologie in materia di missili supersonici intercontinentali a testa nucleare, gli Stati Uniti considerano la Cina come il più temibile competitor.
Il sistema russo Avangard
Il sistema balistico nucleare Avangard è composto di un veicolo planante che si stacca dal razzo mentre è ormai prossimo all’obiettivo dopo una percorrenza a velocità ipersonica. L’Avangard è in grado di manovrare bruschi cambi di rotta, spostandosi al di fuori della programmata traiettoria del razzo, a velocità ipersonica che può raggiungere anche ventisette volte la velocità del suono, quindi fino a 34.000 chilometri orari. Il missile predisposto nel silo di lancio mostrato dal canale Zvezda riguarda lo stesso sito nella regione di Orenburg, vicino al Kazakistan. Lo stesso in cui già nel 2019 era stato posizionato un altro sistema balistico Avangard. Il posizionamento nella regione di Orenburg, nel sud della Russia, accende un riflettore sul peso che l’area mediorientale – in rapida escalation di tensioni militari – occupa nella strategia difensiva russa. Il Medio Oriente però non è l’unico aspetto che può indurre il Cremlino a potenziare i siti di lancio balistico nucleare. Alla firma del ritiro dal trattato apposta per la Russia da Vladimir Putin, il ricercatore delle Nazioni Unite per lo studio sul disarmo Andrey Baklitskiy ha dichiarato che il ritiro russo dal CTBT (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty, il “Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari”) è parte di un “pendio scivoloso” verso la ripresa dei test.