Si infastidiva persino se la moglie andava in chiesa, considerandola una sua proprietà. Questo, tra le altre condotte considerate infine persecutorie, emerge dagli atti riguardanti un uomo che si è reso autore di continui pedinamenti e minacce alla ex moglie e alla ex suocera. Tale comportamento ha cagionato nella vittima un grave e perdurante stato di ansia, tale da farle temere per la propria incolumità e costringerla ad alterare le abitudini di vita. Ma l’uomo, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex moglie, ha più volte violato tale misura recandosi ripetutamente, anche più volte nella stessa giornata, presso l’abitazione dell’ex coniuge.
Per tali ripetute violazioni, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima è stata aggravata e sostituita con gli arresti domiciliari. Ma anche in questo caso l’uomo, approfittando dell’autorizzazione di recarsi al Sert concessa dall’Autorità Giudiziaria, si recava ripetutamente presso l’abitazione della suocera dove dimora l’ex moglie, continuando gli atti persecutori. I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gela hanno quindi arrestato il 40enne per il reato di atti persecutori. Gli agenti del Commissariato hanno così applicato, per la prima volta in Sicilia e una delle prime volte in Italia, le nuove disposizioni del Codice Rosso Bis.
Questa recente disposizione di legge prevede, infatti, l’arresto in flagranza differita nei casi di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di maltrattamenti contro familiari e conviventi, nonché di atti persecutori. Il questore Pinuccia Albertina Agnello ha sottolineato “l’importanza della nuova disposizione di legge”. Secondo il questore, “il rapporto immediato e quotidiano tra Uffici di Polizia e Procura della Repubblica consente in casi come questo interventi tempestivi ed efficaci, al fine di salvaguardare l’incolumità delle vittime”.
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