“Noi ci assumiamo la responsabilità di salvare 224 persone portandole sulle navi della Guardia Costiera, ma contemporaneamente sequestreremo questa nave Lifeline e la porteremo nei porti italiani dove dovrà fermarsi perché è in corso l’indagine” sulla sua bandiera e la sua nazionalità, quindi, dopo che l’Olanda ha dichiarato che non naviga sotto bandiera olandese. Lo dice Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in una diretta dalla sua pagina personale di Facebook. “Stessa cosa per Seefuchs- prosegue Toninelli- per la quale il governo olandese non ha elementi sufficienti per dichiarare che sia registrata presso il governo stesso, anche in questo caso avrà luogo un’indagine di bandiera”. “Noi sabato abbiamo invitato alla Guardia costiera olandese la richiesta di una verifica sulla Ong” Lifeline, prosegue Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sempre nella diretta dalla sua pagina personale di Facebook, “è notizia di questi minuti, il governo olandese ha detto che Lifeline batte illegittimamente e illegalmente la bandiera olandese”. È quindi “di fatto una nave apolide, priva di cittadinanza, che non dovrebbe navigare in acque internazionali e nel mare libico”, afferma. Saputo ciò “sono stato obbligato a far partire immediatamente un’indagine di bandiera per verificare la corrispondenza fra bandiera e nazionalità”, spiega il titolare del Mit, “se non vi fosse, l’unica conseguenza è il sequestro della nave stessa” che oltretutto “non vuole dare al governo libico i richiedenti asilo nonostante sia in mare libico”.
“SALVATAGGIO SICURO E LEGALE PRIMA DI IDEOLOGIE”
“Il salvataggio di vite umane fatto in sicurezza e legalità viene prima di qualsiasi ideologia”. “L’Italia dovrà lottare a livello europeo, trovare condivisione, perché l’Europa torni a essere una comunità di cittadini e non di interessi particolari ed egoismi”, conclude.
NAVI ONG INCENTIVANO PARTENZA GOMMONI MORTE
“È da irresponsabili e non da filantropi trovarsi nel mare libico e incentivare la partenza dei gommoni della morte e mettere in difficoltà nel caricare a bordo” le persone soccorse “quando mancando le caratteristiche e le competenze tecniche”, per poterlo fare. “La Lifeline è una nave da 32 metri con una capienza massima per 50 persone”, spiega Toninelli ricordando che ora a bordo 224 persone salvate dalla morte in mare, “la Guardia costiera italiana ha chiamato la guardia costiera libica” e sono stati “caricati 224 richiedenti asilo partiti sui gommoni della morte”, per cui ora “sta intervenendo la guardia costiera libica per salvare queste persone”. Però, stigmatizza il ministro, “la presenza di navi Ong a meno di 30 miglia dalla costa sta incentivando e incoraggiando le partenze”. Navi che, però, “non hanno le caratteristiche tecniche per supportare dei salvataggi in massa”, conclude Toninelli, “mettendo in pericolo la vita dei richiedenti asilo”.
Commenta per primo