Si è protratta fino alle 20:30 alla Camera dei Deputati la discussione sulle “Disposizioni in materia di abolizione dei vitalizi e nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei consiglieri regionali”. Un insieme di norme che paiono nate morte ancor prima di vedere l’approvazione di uno dei lati del Parlamento. Alla Camera, la discussione in aula, viene cassata poco dopo le venti dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta: “Svarioni volutamente incostituzionali”. Il riferimento è agli emendamenti che sollevavano i principi di incostituzionalità delle norme che si estenderebbero anche alle Regioni su cui il Parlamento non ha potere legislativo. Al centro del dibattito la paternità dell’iniziativa. Secondo i Cinque Stelle il documento approdato oggi in aula è frutto dell’attività pentastellata che avrebbe costretto il Partito Democratico a presentare la proposta di legge a firma Richetti pur di non cedere punti di consenso al Movimento. Secondo i Dem non ci sarebbero dubbi sulla paternità della proposta di pura iniziativa PD. Favorevoli Lega Nord e Fratelli d’Italia. Critici Articolo 1 MdP. Arrivano da Forza Italia, e non soltanto da Brunetta, gli appunti meno clementi. Secondo i berlusconiani la proposta di legge sarebbe una farsa messa in piedi per consentire Al partito di Matteo Renzi di “inseguire” il Movimento 5 Stelle sulla propaganda populista. Il testo, che qualcuno alla Camera ha definito destinato ad arenarsi al Senato prima ancora della bocciatura della Consulta, prevede interventi retroattivi che lo rendono di improbabile attuazione. Nel gioco dello delle trappole politiche pare quindi che i pentastellati abbiano fatto male i conti. Il Movimento aveva infatti ritirato la propria proposta, certo che sarebbe stato bocciato per ragioni di bandiera, appoggiando così quella a firma Richetti del PD. Proposta appunto redatta con svariati “errori” costituzionali che ne impediranno il varo. La discussione in aula proseguirà domattina.
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