La nave della Ong tedesca Sea Watch, protagonista negli ultimi mesi di lunghe soste a largo con migranti a bordo per i “porti chiusi” del Governo italiano, è risultata in regola per la Procura di Catania sotto il profilo dei rilievi penali contestabili. Piccole non conformità sono invece state rilevate da ispettori della Guardia Costiera specializzati in sicurezza della navigazione. I militari avevano effettuato un primo sopralluogo il 31 gennaio, dopo lo sbarco nel porto etneo, eseguendo una verifica tecnica sulle condizioni della nave ai sensi della UNCLOS (la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare). La nave, che in un primo momento era stato detto fosse stata sottoposta a fermo amministrativo, era stata trovata in difetto su “una serie di non conformità relative sia alla sicurezza della navigazione che al rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino”. Questa la definizione dell’autorità che ha eseguito la verifica poi relazionata il giorno successivo, primo febbraio.
La nave, come più volte riportato dalla stampa in merito al caso sollevato dai Ministero dell’Interno e dei Trasporti, batte bandiera olandese perché iscritta al registro navale del Paese nordeuropeo. Anche l’Olanda, per responsabilità del registro navale, ha quindi eseguito un’ispezione a bordo della Sea Watch 3 lunedì e martedì appena trascorsi. La nave, che ha già attivato la risoluzione delle difformità contestate dalla Guardia Costiera italiana, non potrà comunque lasciare il porto di Catania fino a quando le autorità olandesi non avranno concluso tutti gli accertamenti. Le verifiche degli ispettori olandesi vertono specificamente sulla conformità della nave alle normative vigenti con riferimento all’idoneità al trasporto di un elevato numero di persone per lunghi periodi di tempo.
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