di Vittorio Alessandro
Superata la logora opposizione fascismo-antifascismo, Matteo Salvini va a Corleone a festeggiare la “liberazione dalla mafia”. In questo modo, afferma il ministro, il 25 aprile non sarà più la festa solo dei comunisti (plaudono Forza Nuova e Casa Pound, ieri in piazza a Milano a rendere onori a Benito Mussolini): non rileva il dettaglio che proprio i comunisti abbiano pagato il prezzo più alto, non soltanto alla Resistenza, ma anche alla lotta alla mafia.
Per sfilare alla Sinistra anche il Primo Maggio, fra qualche giorno Salvini potrebbe recarsi, per esempio, a Cortina dove festeggiare la “liberazione dal lavoro” e il suo vulcanico spin doctor, dopo la boutade pasquale, potrebbe inaugurare a Natale la Fiera nazionale delle armi leggere, con lo slogan “Torniamo a dormire con le porte aperte”.
Oggi, comunque, il ministro vedrà come sia complicato raggiungere Corleone. Molto più agevolmente avrebbe potuto coronare la tappa antimafia a Chiavari, dove ieri è stato assassinato (con arma leggera) un ex sicario di Cosa Nostra del giro di ‘u Malpassotu. Oppure andare a Genova, dove si fa il nome di un imprenditore amico della Lega e di ambienti mafiosi. Buon vento alle pale eoliche.
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