Barconi a raffica da Libia in guerra, Mare Jonio salva 29 persone

La nave della Ong ha chiesto un “porto sicuro” al centro di coordinamento italiano per lo sbarco dei 29 profughi soccorsi nel tardo pomeriggio. Ancora in corso il conflitto istituzionale per l’intervento della nave della Marina Militare italiana che questa mattina ha soccorso altre 36 persone prossime al naufragio

La nave Mare Jonio è intervenuta in soccorso di un’imbarcazione in grave difficoltà, intorno alle 19 odierne, a 40 miglia dalla costa della Libia. Ancora in difficoltà il Governo italiano a causa del soccorso effettuato dalla nave della Marina Militare “Cigala Fulgosi”, impegnata nella missione “Mare Sicuro”, posta cioè a protezione degli interessi italiani a largo della Libia, altre imbarcazioni cariche di profughi stanno lasciando il territorio nordafricano dilaniato da uno scontro armato militare. Così anche la nave della Ong italiana Mediterranea Saving Humans si è trovata, nel tardo pomeriggio, a dover intervenire in una operazione di salvataggio. Anche in questo caso, l’imbarcazione in difficoltà distava circa 75 chilometri dalla costa nordafricana, quindi in piene acque internazionali e troppo distanti da un eventuale intervento dei pattugliatori della sedicente guardia costiera libica.

Il gommone aveva il motore in avaria ed a bordo c’erano 29 persone che si lasciavano la Libia ed i suoi orrori alle spalle. Tra i passeggeri che rischiavano il naufragio, non potendo governare il natante senza propulsione, c’erano anche tre donne, di cui una in gravidanza, e una bimba di appena un anno. La nave Mare Jonio, annuncia la Ong, ha chiesto adesso un porto sicuro al centro di coordinamento italiano. Sale adesso a 64 il bilancio delle persone salvate da imbarcazioni battenti bandiera italiana, tra la nave Cigala Fulgosi della Marina Militare e la nave Mare Jonio della Ong Mediterranea. Entrambe le imbarcazioni erano fuori portata dei guardacoste libici ed in grave “distress”, quindi in obbligo di soccorso per le imbarcazioni nelle vicinanze e non riconducibili in Libia in quanto “porto non sicuro”.

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