di Mauro Seminara
Fino a pochi giorni addietro, nel corso della partecipazione ad un programma televisivo, il ministro dell’Interno aveva lamentato – con riferimento al sottosegretario Siri ed al presidente di Regione Fontana – che gli indagati apprendono delle indagini mediante i giornali invece che per la notifica dell’avviso di garanzia. Un riguardo, quello di Matteo Salvini, che sembra però valere soltanto per personaggi politici a lui vicini. Anche ieri, infatti, il ministro dell’Interno – o il leader politico della Lega, è sempre difficile distinguere – ha annunciato il sequestro della nave Mare Jonio con molte ore di anticipo rispetto a quando questo è stato realmente notificato. Come se il diritto di cronaca meritasse il bavaglio ma il diritto di spoiler del ministro fosse ineccepibile. Il sequestro della nave di Mediterranea Saving Humans è giunto alla Ong, come dichiarano i soccorritori dei 30 profughi salvati in acque internazionali giovedì sera, introno alle venti di ieri.
Il ministro aveva annunciato, con la solita ammiccante grafica da “comunicazione & marketing” (immagine a destra), che la nave della Ong era stata sequestrata esattamente alle 12:32 su Twitter. Alla stessa ora, al porto commerciale di Lampedusa, la nave non aveva ancora finito la manovra di ormeggio e da parte dell’autorità giudiziaria aveva soltanto ricevuto un’ispezione a largo. Con mirabili doti di chiaroveggenza, molte testate giornalistiche, a passerella della nave non ancora fissata, avevano già titolato del sequestro della nave ed alcuni anche dello sbarco già avvenuto. Non si tratta di dettagli, sono gli effetti dello scollamento tra realtà e comunicazione che si manifestano sempre più gravemente in Italia. Così, una nave che ancora sta in mare, se per un ministro e segretario di partito in campagna elettorale è stata sequestrata, e lo annuncia su Twitter, per tutti la nave è già in porto, ha già sbarcato i migranti e la Guardia di Finanza ha già notificato il verbale di sequestro.
La nave Mare Jonio, della Ong Mediterranea Saving Humans, è stata sequestrata in via preventiva su iniziativa dell’autorità giudiziaria inquirente, che nel caso specifico è la Guardia di Finanza. Il sequestro ha una validità di 48 ore, al termine del quale, in assenza di convalida da parte di un giudice, la nave verrà automaticamente dissequestrata. Analoga è la legge nel caso dell’indagine a carico del comandante della nave, sul quale pende una ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La vicenda, dello “spoiler” del ministro dell’interno e del sequestro fondato su magre ipotesi indiziarie, viene definita a bordo della Mare Jonio come il banale effetto di propaganda. Al microfono di Mediterraneo Cronaca, Alessandra Sciurba ha risposto anche in merito al “decreto sicurezza bis” annunciato ieri da Matteo Salvini ed agli effetti che potrebbe avere sugli obblighi in mare sanciti da leggi nazionali ed internazionali. Le stesse a cui si è appellata la Marina Militare soccorrendo, lo stesso giorno ed alla stessa distanza dalla Libia, 36 profughi prossimi al naufragio. La nave Cigala Fulgosi ed il suo comandante, attualmente, non risultano però indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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