Secondo salvataggio per la Open Arms, 123 naufraghi a bordo e rotta Lampedusa

La nave della Ong spagnola si è imbattuta nella notte in un secondo natante carico di profughi salpati dalla Libia. A bordo della Open Arms ci sono adesso 123 persone salvate in mare e la nave si avvicina a Lampedusa in attesa di un porto sicuro assegnato. A largo dell’isola c’è ancora la Alan Kurdi con altri 40

Mentre la Ocean Viking, la nuova nave della Ong SOS Mediterranee, si trova nel porto francese di Marsiglia in attesa di intraprendere la sua prima missione e la Alan Kurdi con 40 naufraghi a bordo attende l’assegnazione di un porto sicuro a largo di Lampedusa, la Open Arms ha effettuato un nuovo soccorso in mare. Questa notte la Ong spagnola ha effettuato un secondo soccorso in mare. Altre 68 persone che si aggiungono ai naufraghi già soccorsi ieri per un totale di 123 persone a bordo oltre l’equipaggio. Un soccorso effettuato nel cuore della notte in favore di 68 persone che navigavano nella completa oscurità a bordo di un piccolo gommone blu. Tra i profughi salpati dalla Libia ci sono anche 2 bambini e due donne in gravidanza, una delle quali al nono mese e prossima al travaglio. Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola, afferma inoltre che le persone prese a bordo della Open Arms mostrano evidenti segni di violenza inflitta in Libia.

La nave sta adesso navigando lentamente verso nord e potrebbe coprire le 40 miglia nautiche circa che la separano da Lampedusa in una dozzina di ore raggiungendo il primo porto sicuro entro questa notte. La navigazione, estremamente lenta, oltre a fronteggiare il moto ondoso che ha costretto la Alan Kurdi a spostarsi a nordovest di Lampedusa, è dovuta anche all’attesa di indicazioni dalla Centrale di Coordinamento Soccorso Marittimo di un Place of Safety. Un porto sicuro che, anche per la Open Arms come per la Alan Kurdi, in virtù delle vigenti norme internazionali, risulta essere quello italiano di Lampedusa.

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