di Fulvio Vassallo Paleologo
Dal Vertice di Malta una conclusione provvisoria che dovrà comunque essere ratificata dal prossimo Consiglio europeo. La riproposizione della linea Gentiloni-Minniti che il 2 febbraio 2017 portò agli accordi che richiamavano per intero il Trattato di amicizia firmato da Berlusconi con Gheddafi nel 2008 e i Protocolli operativi già sottoscritti con la Libia nel dicembre del 2007 con il governo Prodi ed Amato ministro dell’interno. L’Italia sarà sempre più sola nel deserto dei diritti umani. Gli unici modesti aiuti che arriveranno dall’Europa saranno altri agenti di Frontex, la guardia di frontiera e costiera europea, ed una manciata di spiccioli per fare qualche decina di rimpatri forzati a scopo dimostrativo, per dimostrare una condivisione degli oneri che non è certo garantita dalle quote “simboliche” previste per la redistribuzione. Il nodo ancora aperto non riguardava rifugiati o richiedenti asilo, ma richiedenti asilo e migranti economici. Perchè a Malta hanno deciso che le persone da soccorrere non sono naufraghi ma migranti da contenere per contrastare l’immigrazione irregolare. Certo, questo governo non usa l’immigrazione e la guerra alle Ong come strumento di propaganda elettorale, ed è già un progresso, ma disinformazione voluta ed ipocrisia istituzionale non mancano. Se è questo quello che vuole la maggior parte degli italiani, che facciano, ma non in mio nome.
Nel 2017 si era tenuto un vertice analogo a Malta e l’Italia era stato l’unico Paese che a spingersi fino al punto di concludere accordi operativi per bloccare le partenze dei migranti e contrastare i trafficanti, già in quell’occasione con la consapevolezza che Libia non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati e non garantisce neppure ai suoi cittadini il rispetto minimo dei diritti umani
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