La febbre

PuntoNave di Vittorio Alessandro

di Vittorio Alessandro

Qualcuno – non ricordo se un ministro, un sindaco o un predicatore in rete – nel tentativo di conferire dignità alla strategia delle navi-quarantena, ha spiegato in questi giorni che “in origine” questo succedeva, che la nave issasse bandiera gialla e rimanesse fuori dal porto, per evitare possibili contagi. La quarantena, però, vale per l’equipaggio, non certo per centinaia di migranti appositamente trasferiti a bordo come in un lebbrosario galleggiante.

Per i naviganti era un costo da sopportare, perfettamente inscrivibile nella storia di un marinaio; per gente estranea alla nave la quarantena è invece un confinamento da terra, tanto più ingiusto e illegale se applicato ai naufraghi.

Joseph Conrad dipinge nelle pagine di “Linea d’ombra” quale sia la condanna di una nave senza vento, quando non si sa più se sia la febbre a provocare l’impaludamento oppure l’inverso; quando l’opera viva, abituata a combattere con l’onda, muore e si incrosta con il tempo che trascorre inutilmente a bordo.

Vallo a spiegare al sindaco, al ministro o al predicatore.

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Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.

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