di Mauro Seminara
I numeri sono ridotti e non possono mettere in difficoltà il centro di prima accoglienza di Lampedusa, ma il numero degli eventi e la media di persone su ogni barchino consente di definire quella odierna una flottiglia salpata dalla Tunisia. Dopo i tre eventi di questa mattina, con il totale di 31 persone migranti di nazionalità tunisina giunti in autonomia fino a Lampedusa, si sono aggiunte altre tre imbarcazioni con stessa provenienza per un totale di altre 28 persone migranti. Il bilancio, provvisorio, per la maggiore delle Pelagie è quindi di 6 barche con un complessivo di 59 persone. L’ultima sequenza di persone che sono sbarcate sull’isola è stata un raggruppamento operato dalla Guardia di Finanza sul pattugliatore “Avallone” che è entrato in porto intorno alle 15:30 per ormeggiare al Molo Favarolo.
I tre sbarchi del pomeriggio sono stati quindi anch’essi di piccola entità, di partenza e nazionalità tunisina e, a differenza dei primi tre approdi, fermati in acque territoriali e condotti a terra in operazione di law enforcement Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione. In ordine di intervento, sono state fermate e prese a bordo in acque territoriali 11 persone, poi altre 9 ed infine un piccolo gruppo di altre 6 persone tra le quali anche una donna ed il bambino di cui risulta essere la madre. Anche questi 28 migranti sono di nazionalità tunisina. La flottiglia salpata dal vicino Paese nordafricano è solo l’antipasto per l’assetto navale di stanza a Lampedusa. Sul fronte libico è infatti altrettanto attiva l’attenzione per una serie di barche cariche di persone migranti salpate questa notte.
A differenza dei barchini arrivati a Lampedusa dalla Tunisia oggi, non sovraccarichi e da minor distanza, il fronte libico vede le solite imbarcazioni pericolose e gremite di persone. Una imbarcazione è stata soccorsa dalla nave Ong Sea Watch 3 a 29 miglia dalla costa della Libia. A bordo c’erano circa un centinaio di persone. L’aereo dell’agenzia europea che scandaglia il Mediterraneo centrale, che oggi ha probabilmente segnalato alle autorità italiane i barchini in navigazione verso Lampedusa poi fermati dalla Guardia di Finanza in acque territoriali, ha effettuato varie orbite intorno a probabili “target” avvistati sulla rotta tra la Libia e Lampedusa, già lontane dall’area SAR libica e forse anche dalla portata dei suoi pattugliatori.
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