di Mauro Seminara
Dopo il soccorso effettuato ieri a 48 miglia nautiche sudovest di Lampedusa, nel corso del quale sono state tratte in salvo 67 persone, la nave della Organizzazione non governativa italiana Mediterranea Saving Humans ha impostato la prua verso il porto siciliano di Pozzallo. Dopo un passaggio a poche miglia da Lampedusa, circa 6, oggi la Ong ha annunciato che il Maritime Rescue Coordination Centre (MRCC) di Roma aveva assegnato alla nave Mare Jonio il place of safety (luogo sicuro di sbarco) di Pozzallo. La nave è arrivata con anticipo sull’orario concordato. Dopo un paio d’ore d’attesa in rada è poi entrata in porto ed alle 18:30 aveva le cime ben salde alle bitte. Esperite le procedure di rito, l’autorizzazione sanitaria e quindi anche portuale allo sbarco è arrivata ed alle 19:30 è iniziato lo sbarco dei naufraghi.
Dalla Mare Jonio sono scesi cittadini del Bangladesh, in maggioranza, e del Corno d’Africa. Tutti in buono stato di salute e tutti trasferiti immediatamente con pullman scortati presso il centro di prima accoglienza in cui trascorreranno il previsto periodo di isolamento preventivo da Covid-19. Mentre per la Mare Jonio è arrivata subito l’assegnazione del porto sicuro di sbarco, la Sea Watch 3, che batte bandiera tedesca, ufficialmente attende ancora che le venga assegnato il porto. Nel frattempo la nave della omonima Ong si trova in acque territoriali italiane al largo di Gela. Anche la Sea Watch 3, contrariamente a tempi in cui i rapporti tra le autorità italiane e le Ong erano meno pacifici, non ha esitato nel fare rotta verso la Sicilia invece di fermarsi nei pressi di Lampedusa, porto sicuro più vicino – sotto ogni punto di vista – al punto in cui ha effettuato il terzo di tre soccorsi.
Il decreto interministeriale del 7 aprile
Aggiornamento sul porto di destinazione della Sea Watch 3 in:
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