Lampedusa sotto raffica di barchini tunisini, nessuna tregua sull’isola

Circa 30 sbarchi in poco più di un giorno a Lampedusa. Oltre 400 persone approdate sull'isola in cui il centro di prima accoglienza pare assestato sulla media di 600 presenze contemporanee. 150 vie in nave traghetto

Motovedetta della Guardia Costiera alle 19:40 del 22 luglio 2020 nel porto di Lampedusa con migranti a bordo

di Mauro Seminara

Lampedusa è diventata l’isola degli sbarchi di persone migranti tunisine. Nelle ultime ore il numero di barchini che l’ha raggiunta si presta ad ineludibile prova di una crisi della Tunisia che riguarda la maggiore delle Pelagie, punto d’approdo raggiungibile senza gravi difficoltà della costa centromeridionale della Tunisia. Soltanto due sono stati infatti gli arrivi a Pantelleria, isola della provincia di Trapani raggiungibile percorrendo una breve distanza dalla costa nord della Tunisia, in prossimità della capitale Tunisi. Quella rotta è troppo vulnerabile a causa dei maggiori controlli, sia a terra che in mare nei pressi del grande porto commerciale della capitale. A Pantelleria sono infatti sbarcati, tra ieri e oggi, 5 migranti da un barchino e 6 da un altro. In entrambi i casi i migranti sono stati rintracciati a terra dai Carabinieri. Il totale dei numero di migranti sbarcati – su tutto il territorio nazionale – tra l’intera giornata del 21 luglio e le prime otto ore del 22 luglio 2020 è di esattamente 600 persone secondo i dati del Viminale.

Lampedusa invece è porto estremamente trafficato da barchini e motovedette. Venti le operazioni condotte dalla Guardia Costiera dalla ripresa del flusso di sbarchi. Una decina quelli della Guardia di Finanza. Svariati gli interventi dei Carabinieri ed in generale delle forze dell’ordine a terra, dopo lo sbarco autonomo delle persone migranti. Questa mattina erano infatti già prossimi a 700 i migranti ospiti del centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa. Con la nave traghetto di linea, che collega in regime di continuità territoriale le Pelagie alla Sicilia mediante il porto agrigentino di Porto Empedocle, questa mattina sono stati trasferiti 150 migranti. Un bilancio drasticamente negativo quello del trasferimento dalla struttura di Contrada Imbriacola in Lampedusa. L’ultima raffica di migranti ha infatti visto approdare sull’isola circa 430 persone.

Oltre trenta eventi migratori in poco più di 24 ore sull’isola che fu orgogliosamente “Porta d’Europa” e che adesso sembra essersi lasciata plagiare dalla “sindrome del porto chiuso”. Tutte le imbarcazioni che hanno raggiunto Lampedusa sono partite dalla Tunisia e con tunisini a bordo. In qualche caso c’era anche qualche donna e qualche minore. Niente arrivi dalla Libia invece, dove gli accordi adesso rinvigoriti dal rifinanziamento approvato dal Parlamento italiano per la cosiddetta guardia costiera libica sembra dare i drammatici frutti che la classe politica italiana sperava: la cattura dei migranti in mare con conseguente sbarco in territorio di guerra e di violazioni dei diritti umani. A fronte dei quasi 450 migranti tunisini arrivati a Lampedusa, altre centinaia di persone migranti, probabilmente profughi con diritto ad una forma di protezione internazionale, sono stati “respinti” in Libia dagli stessi libici.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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