di Mauro Seminara
Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello, si trova a Roma dove è in programma oggi l’incontro con il presidente del Consiglio dei ministri che lo ha convocato insieme al presidente della Regione Siciliana. Ma mentre Martello si trova nella capitale, a Lampedusa accade ciò che è ormai quasi motivo di rassegnazione per i suoi concittadini e, purtroppo, anche danno per gli imprenditori del settore turismo e ristorazione. La nave che doveva sostituire con unica corsa giornaliera l’ultima protagonista di un assurdo incidente – alla motonave traghetto “Sansovino” si è staccato il ponte di carico automezzi cadendo in mare davanti lo scalo portuale di Linosa – si è adesso guastata dopo una settimana di intollerabili ritardi giunti anche alle 12 ore. A questo ultimo incidente la voce del sindaco si alza e, mentre si trova a Roma insieme al governatore della Sicilia Nello Musumeci, con una nota stampa tira in ballo l’assessore regionale ai trasporti chiedendo la “rescissione del contratto di servizio con la Siremar e risarcimento danni per la comunità di Lampedusa e Linosa”.
“Avarie al motore, guasti meccanici, ritardi, partenze annullate, disservizi a bordo , sono questi, troppo spesso, i tratti distintivi – denuncia il sindaco di Lampedusa e Linosa – dei traghetti utilizzati dalla Siremar per i collegamenti con Lampedusa e Linosa. Chiedo all’assessorato regionale ai Trasporti di rescindere il contratto di servizio con la Siremar, che evidentemente non è in grado di rispettarlo. Al tempo stesso siamo pronti a promuovere un’azione legale per chiedere il risarcimento per i danni provocati dalla Siremar all’economia delle nostre isole dal momento che ai disservizi ai residenti si sono aggiunti, specie durante la stagione estiva, quelli causati ai turisti che hanno determinato cancellazioni di prenotazioni e mancata attività lavorativa”.
I disagi per l’isola però non mancano anche quando i mezzi funzionano. In occasione dello sbarco dei 49 migranti che una unità d’altura ha trasbordato dalla motovedetta Ong “Louise Michel”, per pura disorganizzazione portuale della Capitaneria di Porto di Lampedusa, sulla banchina del porto erano stati radunati i pulmini del centro di accoglienza, l’ambulanza con i medici in tenuta anti-contagio ed anche il carro funebre per il trasferimento del cadavere che i soccorritori prima e la motovedetta dopo avevano a bordo. L’orario fissato per lo sbarco era alle 18:45, ma la motovedetta ha dovuto temporeggiare all’imboccatura del porto fino all’arrivo dell’aliscafo, perché le operazioni di sbarco non si sarebbero potute concludere prima dell’arrivo del trasporto marittimo veloce carico di turisti previsto per le 19:15. Il risultato è stato uno sbarco attonito di viaggiatori e turisti che hanno attraversato con i loro trolley una banchina affollata come sopra descritto, dovendo fare lo slalom tra un carro funebre ed un’ambulanza.
Sul tavolo romano di Palazzo Chigi, secondo indiscrezioni affidate ieri alle agenzie di stampa, per l’ennesima volta, pare siano previste misure compensative dal punto di vista fiscale per gli abitanti delle Pelagie. Misure che dovrebbero riguardare mutui agevolati ed agevolazioni fiscali fino a tutto il 2021. Questo esce non ufficialmente dagli uffici del Governo, ma dall’isola il sindaco porta in tasca richieste di chiusure “hotspot” e “stop migranti” reiterate dalla piccola rappresentanza locale della Lega e dall’altra parte del tavolo siede anche il governatore della Regione con altre istanze molto più prossime al reframe leghista di cui è alleato in maggioranza parlamentare ed anche regionale. La partita quindi sarà dura, anche per il sindaco che il giorno in cui si parlerà di come il Governo sta stressando il sistema di accoglienza migranti a Lampedusa si ritrova ad avere Lampedusa e Linosa ancora una volta isolata a causa dell’ennesima avaria della nave che dovrebbe garantire la continuità territoriale, con finanziamento milionario della Regone Siciliana, all’arcipelago delle Pelagie.
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