di Vittorio Alessandro
Mentre si avvicina il referendum sul numero di deputati e senatori ecco che il Parlamento, ridotto ormai a cinghia di trasmissione dei decreti governativi, ha espresso un inaspettato sussulto di dignità, ponendo ieri un emendamento su materia delicatissima, i vertici dei servizi segreti, di cui poco si parla ma che determina vita e morte di governanti e politici, ora nelle mani di due figure chiave: Giuseppe Conte (che ha tenuto la delega per sé) e Vito Crimi, outsider del Movimento Cinque Stelle, uomo che le scatolette non le apre, piuttosto le costruisce.
Insomma, la Camera (proprio un gruppo di deputati pentastellati) ha eccepito che un decreto onnicomprensivo come l’”emergenza proroga Covid”, una specie di catalogo di cineserie a buon mercato, non possa anche decidere i vertici dei servizi segreti.
Apriti cielo, il governo ha posto a quel punto la fiducia: ragazzini fateci lavorare, non si scherza con le cose serie.
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