Migrazioni, a Lampedusa in 60 appena prima del temporale – FOTO

Ultimo sbarco prima della tempesta che ha colpito le Pelagie con fulmini ed un copioso rovescio temporalesco. Sessanta persone dell'allarme di Alarm Phone hanno raggiunto Lampedusa su una motovedetta della Guardia Costiera poco prima del temporale. A bordo anche nuclei familiari

La motovedetta SAR "CP-308" rientra a Lampedusa la sera del 13 settembre 2020 con 60 migranti a bordo

di Mauro Seminara

Ieri sera una motovedetta della Guardia Costiera è entrata in porto a Lampedusa con a bordo 60 persone, tra le quali anche due nuclei familiari e quattro bambini. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano era partita dalla Libia, come parecchie altre nei giorni precedenti. Tra i migranti presi a bordo dall’unità SAR in acque territoriali c’erano molti migranti del Bangladesh, ma anche dell’Eritrea. Erano gli stessi per i quali Alarm Phone, la centrale d’allarme telefonica civile per il soccorso marittimo, aveva inoltrato la richiesta di soccorso annunciandoli con margine di errore in “circa 57” quando si trovavano in acque internazionali la cui responsabilità di ricerca e soccorso (SAR) era delle autorità di La Valletta, Malta. Il soccorso non è stato operato da nessuno e le persone in pericolo hanno raggiunto la fine dell’area SAR maltese, quindi le acque territoriali italiane di Lampedusa prima di trovarsi davanti una motovedetta.

Questa però, la “CP-308”, ha dovuto prendere a bordo i migranti dimostrando in qualche modo che la loro navigazione non era sicura. Una condizione di “distress” che quindi avrebbe dovuto vedere un intervento SAR già prima del punto di ingaggio della Guardia Costiera italiana. La “CP-308” ha ormeggiato al porto commerciale di Lampedusa intorno alle venti di ieri sera. Poco più tardi, mentre le persone soccorse si trovavano già nel centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola, i fulmini che dall’isola si vedevano in lontananza sono diventati anche sull’arcipelago delle Pelagie un violento temporale. Un fulmine è anche caduto su Lampedusa o nelle sue immediate vicinanze. Un paio d’ore di ritardo potevano costare la vita di altre sessanta persone.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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