di Mauro Buccarello
Nuova procedura presso il centro di prima accoglienza di Lampedusa dove le identificazioni con fotosegnalamento e impronte digitali vengono nuovamente eseguiti prima degli imbarchi per trasferimento su navi quarantena. L’accentramento delle procedure sull’isola che, con l’assenza delle navi ONG ed il ritiro dei soccorsi in acque internazionali da parte delle navi di assetti militari, è adesso di nuovo il collo di bottiglia del flusso migratorio rallenta gli imbarchi e causa temporanei congestionamenti della struttura di contrada Imbriacola. Con lo sbarco di 17 persone migranti, ieri sera, a mezzanotte il numero di ospiti del centro di accoglienza era arrivato a 1.520. Nel frattempo la nave quarantena Rhapsody aveva attraccato allo scalo alternativo dell’isola in località Cala Pisana per imbarcare i primi gruppi di persone da isolare a bordo per i previsti 14 giorni.
La nave quarantena Rhapsody a Lampedusa
Tra i trasferimenti che dovrebbero “alleggerire” il sovraffollamento ci sono stati 40 migranti su nave Rhapsody ieri sera, poi 70 minori non accompagnati sulla nave traghetto Sansovino – diretta a Porto Empedocle – questa mattina ed altri 150 adulti sulla nave di GNV ancora a Cala Pisana. Al termine di questa prima fase di sgombero della struttura di prima accoglienza erano 1277 le persone ancora in carico all’ente gestore del centro di prima accoglienza, la Nova Facility Service, che si è candidato con un’offerta alla gara per la gestione della struttura dopo la scadenza della proroga contrattuale che la vede ancora impegnata sull’isola. Nel frattempo a Lampedusa è arrivata anche la nave quarantena La Suprema, di ritorno da Augusta, per accelerare lo sgombero della struttura di prima accoglienza che continua ad ospitare temporaneamente medie di un migliaio di persone a fronte delle poche centinaia di posti utili.
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