Il consuntivo della giornata di ieri si avvicina ai 150 migranti sbarcati a Lampedusa. L’ultimo arrivo in tarda sera dopo che la Guardia Costiera li ha intercettati e bloccati nelle vicinanza dell’isola. Una barca con circa cinquanta migranti tunisini che avrebbe raggiunto l’isola come le precedenti se non fosse intervenuta in tempo una motovedetta classe 300 della Guardia Costiera. Altro intervento dei guardacoste è avvenuto oggi con un barchino di circa 40 migranti, anch’essi di nazionalità nordafricana, soccorso e condotto in porto. Gli arrivi dalla vicina Tunisia sono ormai numerosi e quotidiani ed inizia a sorprendere poco che gli harragas tunisini poco si preoccupino di approdare a Lampedusa invece che in altre località dalle quali potrebbero darsi alla macchia prima dell’arrivo delle autorità. Il crescente flusso dei migranti tunisini infatti viene adesso gestito con apparente difficoltà e non tutti gli harragas vengono rimpatriati con volo diretto come da precedente rodato accompagnamento alla frontiera. I tunisini, come ad esempio molti tra quelli trasferiti questa mattina da Lampedusa a Porto Empedocle, ricevono il “foglio di espulsione” secondo cui dovrebbero tornare autonomamente a casa entro sette giorni. La procedura rischia di diventare un appetitoso richiamo per gli amici connazionali che entrano a conoscenza della “libertà” ottenuta dopo lo sbarco.
Circa 70 migranti sono stati trasferiti questa mattina dall’Hot Spot di Lampedusa verso la Sicilia. Nella struttura restano comunque, con approssimazione, duecento migranti nordafricani. Tra questi anche soggetti che si sono distinti nei giorni scorsi per azioni criminali sull’isola. Ma pare che per il 3 ottobre, giorno in cui a Lampedusa dovrebbero presenziare il Ministro dell’Interno Marco Minniti e la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, oltre ai già confermati presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra del Miur Valeria Fedeli, l’isola dovrebbe essere già libera dalla “emergenza” paventata da sindaco Martello ed abitanti. In ambiente accreditato circola infatti voce di un trasferimento in massa dei circa duecento ospiti dell’Hot Spot già domani mattina mediante l’ausilio di una nave della Marina Militare italiana o addirittura del dispositivo Frontex. Se questo dovesse verificarsi, in vista proprio di un evento con alte cariche dello Stato sull’isola, la garanzia di ordine pubblico per Lampedusa apparirebbe circostanziale e funzionale agli stessi ministri più che alla popolazione residente. Cosa che non contribuirebbe a ripristinare il rapporto fiduciario tra lampedusani e Governo italiano.
(In copertina una foto di repertorio)
Commenta per primo