Striscione sulla sede milanese di Save the Children: “Save the Children? Save the Business!”

La recente perquisizione a bordo della nave di Save the Children ha riacceso gli animi di quanti attribuiscono alle Ong responsabilità sociali per lo stato del Paese con il “favoreggiamento dell’immigrazione”

Con questo comunicato l’associazione culturale Veneto Fronte Skinheads rivendica l’affissione dello striscione comparso davanti alla sede di Save the Children a Milano. Questa vera e propria multinazionale della filantropia rientra pienamente nei canoni di quelle organizzazioni ‘sospette’: maggiore firmataria del famigerato ‘codice di condotta’ del governo italiano varato questa estate per tentare di chiudere la stalla quando i buoi erano scappati, risulta oggi coinvolta nell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestinache vede interessate parecchie ONG che operano nel Mediterraneo”. Questo è il primo periodo del comunicato di rivendicazione dell’azione di questa mattina. Lo striscione in questione, apparso sul prospetto dell’edificio in cui ha sede la Ong Save the Children recitava “Save the Children? Save the Business!” con annessa firma VFS, Veneto Fronte Skinheads. “Quello che è accaduto oggi è inaccettabile ed è solo l’ultimo di una serie di attacchi che stanno arrivando all’Organizzazione”, dichiara Valerio Neri, il direttore generale di Save the Children Italia. Secondo Neri “Siamo arrivati al paradosso per cui chi si occupa di salvare vite umane è diventato bersaglio dell’odio e della violenza”.

L’attacco di questa mattina segue il clima di demonizzazione delle Ong conseguente alla gogna cui queste sono state sottoposte con le missioni di soccorso umanitario nel mediterraneo centrale. Non ci sono infatti riferimenti diretti ad altri progetti su terra nella campagna di odio che le Organizzazioni subiscono anche in rete e sui social. Valerio Neri conclude la nota, con cui non manca di replicare agli Skinheads veneti, sottolineando quelle che per Save the Children rimangono progetti e priorità: “La nostra missione resta quella di salvare i bambini in pericolo ovunque e comunque. Nonostante il clima che si è creato sia molto difficile, continueremo a lavorare con ancora maggiore determinazione, portando avanti tutti i nostri progetti per i minori in Italia e nel resto del mondo”. Di traffico di esseri umani ad opera di organizzazioni “caritatevolmente lucrative” parla infatti il comunicato di rivendicazione di VFS. Il dito viene puntato proprio sulla componente economica dell’attività delle Ong nel Mediterraneo: “L’Ong in questione, mentre lamenta tramite la propria portavoce l’assenza di interventi governativi ed europei nello scenario, risulta ampiamente finanziata sia dal governo italiano (tramite il Ministero degli Esteri, dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione) che dalla Comunità europea (con un evidente incremento di fondi tra il 2015 e il 2016)”. La notizia della perquisizione a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children ha quindi nuovamente esacerbato gli animi di quanti vedono nelle Ong il peggior nemico del già precario stato sociale del Paese.
(In copertina lo striscione apparso questa mattina sulla sede della Ong Save the Children)

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