Nuovi sbarchi e scioperi della fame

Da lunedì si è riaperta la rotta tunisina con centinaia di arrivi tra Lampedusa e la costa della provincia di Agrigento. Nell'Hotspot di Lampedusa i migranti hanno iniziato giorni addietro uno sciopero della fame

Negli ultimi giorni c’è stata una ripresa delle traversate nel Mediterraneo centrale e dalla Tunisia. Partenze dalla Libia, molto azzardate ed in condizioni meteo estreme, ma anche di harragas tunisini verso Lampedusa e la costa siciliana meridionale. Lunedì tra diversi arrivi a Lampedusa con una barca da 78 tunisini seguita da una con 10 ed un’altra con 9. Quasi un centinaio quindi già ad inizio settimana sull’isola del primo Hotspot italiano. All’interno della struttura di Contrada Imbriacole intanto alcuni migranti iniziavano uno sciopero della fame in protesta verso i trasferimenti che avrebbero dovuto ricominciare ad essere diretti verso la Tunisia dopo un periodo in cui gli harragas venivano “graziati” con un ordine di abbandono del territorio entro sette giorni firmato dal questore e tanti saluti.
Altre operazioni hanno visto trasferimenti a Lampedusa di migranti con difficoltà e che necessitavano di cure mediche. Un trasferimento sull’isola è stato effettuato in elicottero ieri per l’ausilio del pronto soccorso di Lampedusa. Altri, quasi cinquanta, sono arrivati oggi a Lampedusa mentre una settantina erano stati trasferiti a Porto Empedocle dall’isola. Sempre questa mattina sulla costa agrigentina venivano fermati altri 80 harragas tunisini tra i quali anche un minore. Quest’ultimo gruppo migrante è stato trasferito nel Centro per l’identificazione e l’espulsione – oggi CPR – di Trapani in attesa di rimpatrio. La situazione nel Centro di primo soccorso ed Hotspot di Lampedusa intanto rimane di sovraffollamento con numeri che tendono a doppiare la normale capienza di 240 posti oltre ai 30 previsti per l’infermeria.

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