di Roberto Greco
“Fu mio padre, uomo di spettacolo, che quel giorno mi buttò, letteralmente, sul palco. Dovevo fare l’introduzione ad un convegno e poi presentare Gino Strada. Pronuncia il suo nome. In quel momento stavo vivendo un sogno, lui si è avvicinato e ha capito il mio stato d’animo. Mi ha abbracciata, forte. Per quanto? Non so… minuti, ore, giorni, settimane… o forse solo per una ventina di secondi… che ancora oggi durano e dureranno all’infinito. Gino iniziò a parlare. Parlo per un’ora e quaranta… non si sentiva volare una mosca… e io ero lì, stretta dal suo forte abbraccio…”. Gli occhi di Giorgia Butera luccicano, mentre pronuncia queste parole.
Incontri nelle scuole, nelle carceri per parlare di pedofilia e di abusi. Il progetto “Sono una bambina non una sposa” viaggia non solo a Ginevra sui tavoli del Consiglio dei Diritti Umani ma, attraverso le parole e le azioni di Giorgia Butera, si trasforma in un dibattito fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una società ad un livello etico molto più alto.
Mete Onlus sostiene il Diritto all’Istruzione e desidera contribuire all’Alfabetizzazione Sociale.
Istruzione ed alfabetizzazione sono diritti inviolabili dell’Umanità, negarli significa negare la Vita. E questi sono i motivi che spingono Mete Onlus, d’intesa con “Fiori d’Acciaio”, presieduta da Marcella Cannariato Dragotto, a continuare gli incontri nelle scuole all’inyterno delle quali saranno affrontate tematiche quali l’educazione sentimentale, la discriminazione, lo smartworking, l’accoglienza, la parola, l’identità digitale, lo sport, l’affettività, i diritti umani e il Sex Digital. Inoltre, l’associazione sta curando una missione in India entro la fine dell’anno in corso: Maria Billè, un’assistente sociale, e Roberta Indovina, documentarista. Incontreranno Kriti Barthi, la donna che è riuscita a fermare più di 900 matrimoni forzati con bambine. Maggiori informazioni sulle iniziative sul sito dell’associazione.
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