La pressione tra le placche asiatica ed araba da cui ha avuto origine il rilascio di energia manifestato con il terremoto di 7.2 gradi che ha devastato la regione del Kurdistan iracheno ha causato un numero di vittime elevato e danni enormi alle infrastrutture. L’ultimo bollettino parla di oltre 400 morti ed un indefinito numero di feriti da aggiornare con i dati degli ospedali da campo e quelli delle persone che risultano vive ma intrappolate tra le macerie degli edifici crollati. Il bilancio provvisorio è comunque pari ad oltre settemila feriti fra lievi e gravi. Il sisma di 7.2 gradi della scala Richter, poi riclassificato con magnitudo 7.3, è avvenuto domenica sera alle 21:18 ora locale della regione; alle 19:18 con il fuso orario italiano.
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