Bambini intrappolati dai bombardamenti in Yemen

Da Sanaa le testimonianze del personale di Save the Children bloccato nei rifugi raccontano l’orrore dei bombardamenti vissuto dai bambini. L’Organizzazione chiede un immediato cessate il fuoco per portare aiuti salva-vita alla popolazione. Bambini non hanno accesso agli aiuti e rischiano di essere feriti o uccisi

Le famiglie raccontano che i bambini, nel mezzo di alcuni dei combattimenti più intensi visti nella capitale dall’inizio della guerra, sono terrorizzati. Molte famiglie yemenite non hanno potuto fare affidamento sulla corrente elettrica per quasi tre anni e contano sull’energia solare disponibile a intermittenza. L’escalation di violenza avvenuta negli ultimi giorni tra gli huthi e le forze leali all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, combinata agli attacchi aerei della coalizione saudita, ha impedito l’accesso degli yemeniti a rifornimenti di base come cibo, medicine e acqua e ha intrappolato gli operatori umanitari, impedendo loro di uscire. I bambini rischiano di essere feriti da schegge, proiettili vaganti o esplosioni, a causa del pesante uso di armi e esplosivi nelle aree popolate. Secondo quanto riportato, le ambulanze non possono raggiungere i feriti ed esse stesse sono state il target di spari, le scuole sono chiuse e le donne incinte in travaglio non possono lasciare casa per recarsi in ospedale. Le strade, tra i continui scontri e gli attacchi aerei, sono abbandonate.

Nella capitale yemenita Sanaa e in altri distretti del paese, i bambini non hanno accesso agli aiuti e rischiano di essere feriti o uccisi negli intensi combattimenti che hanno luogo in strada o durante gli attacchi aerei. Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, chiede con urgenza un cessate il fuoco per consentire alle organizzazioni che portano aiuti di supportare i bambini che hanno bisogno di cibo e medicinali. Mohammed Awadh, Communication Manager di Save the Children, ha trovato rifugio in una piccola stanza di sicurezza con la moglie e la figlia: “Mia figlia ha quasi due anni e riconosce il suono delle bombe. Devo spiegarle che non possiamo uscire e perché non può avere dolciumi. Piange quando dobbiamo entrare nel rifugio: il palazzo vibra sotto ai bombardamenti ed è molto buio, abbiamo l’elettricità per sole sei ore al giorno”.

“Gli ultimi giorni sono stati a dir poco terrificanti per i bambini intrappolati sotto le bombe. Gli scontri sono molto intensi e in questo momento a Sana’a non siamo in grado di raggiungere le persone che hanno urgente bisogno di aiuti salva-vita. A causa della guerra e del blocco imposto in Yemen, milioni di bambini sono già molto malati e stanno soffrendo le conseguenze della malnutrizione acuta. Le loro famiglie non possono uscire di casa per procurare loro cibo e medicinali, e anche l’acqua potabile e i beni di prima necessità scarseggiano. Era difficile immaginare che la situazione in Yemen potesse peggiorare, ma con l’escalation di violenza in corso è proprio quello che purtroppo sta accadendo”, ha affermato Tamer Kirolos, direttore di Save the Children in Yemen.

Le violenze esplose nelle ultime ore seguono il gravissimo blocco alle importazioni commerciali e agli aiuti umanitari imposto a novembre su tutti i principali porti del Paese dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Allo stato attuale il blocco è stato solo parzialmente rimosso. In Yemen, come ha denunciato Save the Children nei giorni scorsi, si è registrato un allarmante incremento dei casi di bambini colpiti da forme gravi di malnutrizione acuta e ora sul Paese incombe lo spettro della carestia. La mancanza di forniture ha letteralmente paralizzato ospedali, macchine per la produzione di cereali e impianti idrici e sanitari, e ha contribuito a portare alle stelle i prezzi dei beni di prima necessità. Il prezzo dell’acqua, ad esempio, in alcune aree è cresciuto del 600% rendendone impossibile l’accesso a molte famiglie e aumentando il rischio di contrarre malattie come il colera.

Per rispondere ai bisogni dell’elevato numero di civili feriti, lo staff di Save the Children ha richiesto kit di pronto intervento, ma a causa del blocco alle importazioni le forniture mediche per curare traumi e ferite scarseggiano. L’Organizzazione chiede un immediato cessate il fuoco per permettere alle agenzie umanitarie di fornire aiuti alle persone che ne hanno urgente bisogno. “Tutte le parti in conflitto in Yemen e i loro alleati devono agire immediatamente per fermare una volta per tutte le sofferenze indicibili che stanno subendo i bambini, tra i più vulnerabili in queste situazioni. La guerra in Yemen deve cessare subito e la comunità internazionale non può più guardare dall’altra parte”, ha concluso il direttore di Save the Children in Yemen Tamer Kirolos.

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