Addio a Stefano Rodotà, così l’Italia saluta l’integerrimo costituzionalista

Da Beppe Grillo a Giorgio Napolitano per rendere omaggio ad un esempio di cultura e onestà intellettuale. Aveva 84 anni

Si è spento a 84 anni a Roma dopo una breve malattia il costituzionalista, garante e giurista Stefano Rodotà. Alla camera ardente, allestita a Montecitorio nella sala Aldo Moro, si sono recati per rendergli omaggio fra gli altri anche il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e Giorgio Napolitano con la moglie Clio. Gentiloni ha ricordato «il buon esempio» dato da Rodotà «a tantissimi giovani che con lui hanno lavorato. Credo che meriti il ricordo di tutto il paese». I piu’ giovani ricordano Rodotà per la candidatura al la presidenza della Repubblica Italiana del 2013. Candidatura proposta dagli iscritti alla piattaforma del Movimento Cinque Stelle e votato dallo stesso M5S, da Sinistra Ecologia Libertà e da alcuni parlamentari del Partito Democratico che, alla fine, hanno preferito altre figure, facendo rieleggere il presidente uscente, Giorgio Napolitano. In seguito ad alcune critiche del giurista alla conduzione dirigenziale del Movimento 5 Stelle, l’idillio con i pentastellati sembrò spezzarsi è fù definito da Beppe Grillo «un ottuagenario miracolato dalla rete». In seguito, in un’intervista a La7 Grillo si scusò spiegando che il termine se lo sarebbe dato ironicamente Rodotà stesso in una telefonata e che lui si sarebbe limitato a riportarlo sul suo blog ma in modo linguisticamente ambiguo.
Messaggi di cordoglio si susseguono sulla rete, dalla presidente della Camera Laura Boldrini, all’Associazione Nazionali Magistrati. Anche Beppe Grillo, che scrive: “Ci lascia un vero signore, Stefano Rodotà. Sono molti gli aggettivi che potremmo usare, finiremmo comunque con ‘insigne’. Il mio ricordo va allora alla persona, a quando mostrò una saggia quiete persino immediatamente dopo essere stato tradito dai suoi”.
Stefano Rodotà viene ricordato da molti come uomo dei diritti ma soprattutto del rispetto delle libertà forse anche per questo, trasversalmente nelle molte anime politiche e non, in molti hanno visto questa sua morte come una perdita per il Paese. Tra le sue ultime battaglie quella per la difesa della Costituzione dalla riforma bocciata in consultazione referendaria lo scorso 4 dicembre.

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