Appena ieri avevamo pubblicato un articolo d’insieme sulla sequenza che sta caratterizzando l’Oceano Pacifico con potenti scosse di terremoto e risvegli vulcanici. Oggi la notizia si ripete, quasi un “copia e incolla”, ma con un super terremoto e un vulcano che si risveglia dopo 35 uccidendo una persona e ferendone altre. Gli eventi sono legati, anche se non si può interrogare il pianeta Terra e chiedere lumi, e la sequenza di eventi pare stia subendo una brusca accelerazione. Il primo colpo è stato battuto questa mattina, alle 07:35 ora italiana, in Indonesia. Un terremoto di magnitudo 6.1 gradi della scala Richter si è verificato a breve distanza dalla capitale Jakarta. Una scossa violenta scossa a terra che per fortuna in Indonesia hanno sentito intorno all’ora di pranzo e non nel corso della notte. Questo ha permesso di mettersi al riparo durante la scossa. L’ipocentro del sisma è stato rilevato ad una profondità di 94 chilometri. Estremamente in profondità per una scossa che giunge in superficie con una potenza simile.
In Italia erano le 10:30, mentre in Alaska era da appena mezz’ora iniziato questo 23 gennaio quando una scossa di 7.6 gradi di magnitudo ha fatto tremare la terra per un raggio di centinaia di chilometri. Quattro interminabili minuti di violento tremore al largo dell’Alaska. L’epicentro in mare a meno di trecento chilometri dalla costa e l’ipocentro ad una profondità di dieci chilometri. Immediatamente è scattato l’allerta tsunami e, riavutisi dalla paura, i cittadini di Kodiak e delle altre città costiere hanno iniziato a rimuovere tutto il possibile dalle vicinanze della zona costiera allontanandosene. Una immediata evacuazione di cose e persone che è poi risultato, secondo il Pacific Tsunami Warning Center immotivata. Secondo la “centrale d’allerta” non c’era alcun rischio onda anomala.
In Giappone si è risvegliato da un sonno lungo 35 anni un vulcano con una eruzione esplosiva di massi infuocati e di grandi dimensioni insieme a cenere e lapilli. Taceva dal 1983 e nelle vicinanze era nata una frequentata località sciistica. Il vulcano ha per ucciso una persona che si allenava sulla pista e ferito una ventina di militari in addestramento nella stessa località della prefettura di Gunma. Questo è però un bilancio provvisorio e limitato alle persone che sono state ferite – o uccise – dall’espulsione dei massi. L’eruzione del vulcano Kusatsu-Shirane ha infatti provocato anche una valanga che ha travolto escursionisti e sciatori e non si hanno ancora dati certi sul numero dei dispersi. In questi 35 anni il Kusatsu-Shirane è rimasto inattivo e l’eruzione è giunta del tutto imprevista ad operatori e frequentatori della località sciistica.
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